Cina e Iran si avvicinano ad un accordo da 400 miliardi di dollari
4 min read
Accordi Commerciali Iran Cina
La Cina e l’Iran hanno delineato una partnership commerciale e militare a lungo termine che vedrà circa 400 miliardi di dollari di investimenti cinesi confluire in Iran nella prima fase di un accordo di 25 anni. Si prevede che con l’avanzare del patto saranno resi disponibili ancora più finanziamenti. Considerando il momento e il luogo in cui Pechino verrebbe effettivamente a salvare il governo in difficoltà di Teheran e nel contempo garantire la sicurezza degli idrocarburi per se stessa ed estendere ulteriormente la sua influenza in Medio Oriente e nell’Oceano Indiano.
La Cina intrattiene relazioni bilaterali con Teheran da decenni. Dal 2010 Pechino ha investito 18 miliardi di dollari in Iran. La maggior parte degli investimenti in Iran sono stati effettuati da fonti cinesi, rendendosi conto di questo legame unico il presidente iraniano Hassan Rouhani e il presidente cinese Xi Jinping hanno iniziato le trattative per una partnership strategica di 25 anni nel gennaio 2016.
Gli sforzi diplomatici sono diventati più intensi quando il presidente Donald Trump ha applicato la sua politica di massima pressione sull’Iran. Dal momento in cui le sanzioni statunitensi sono state ripristinate, la crescita economica iraniana è precipitata.
La produzione petrolifera, l’ancora di salvezza dell’economia iraniana è calata da quasi 4 milioni di barili al giorno a poco più di 2,5 milioni di barili al giorno. Senza altra scelta, gli iraniani hanno accelerato i negoziati con la loro controparte cinese aggiungendo anche una nuova componente militare all’accordo.
Dal 2019, alcuni dettagli dell’accordo sono stati resi pubblici: Pechino investirà 280 miliardi di dollari nello sviluppo delle industrie iraniane del petrolio, del gas e del petrolchimico e altri 120 miliardi nel potenziamento delle infrastrutture di trasporto e di produzione del Paese. L’importo totale di 400 miliardi di dollari sarà investito nei primi 5 anni dell’accordo, ai quali se ne aggiungeranno altri ogni cinque anni, a condizione che entrambe le parti siano d’accordo.
Quasi 100 progetti come ferrovie, autostrade, porti, fabbriche, raffinerie, ecc. sono citati nell’accordo. La Cina svilupperebbe inoltre una nuova zona economica speciale nel nord-ovest dell’Iran. La Cina beneficerà del diritto di ritardare i pagamenti fino a 2 anni e potrà anche effettuare pagamenti in valuta Cinese.
Il gigante cinese delle telecomunicazioni Huawei fornirà all’Iran la tecnologia per il lancio della sua rete 5G. Mentre il sistema di posizionamento globale cinese Baidu assisterà l’Iran nella regolamentazione Internet del Paese, sviluppando eventualmente una versione iraniana del grande firewall cinese. Pechino otterrà anche l’accesso ai porti iraniani nel Golfo Persico.
Il porto di Jask è una di queste strutture. Si trova appena fuori dallo Stretto di Hormuz, all’ingresso del Golfo Persico, e il controllo su di esso garantirebbe ai cinesi un punto privilegiato sulle acque attraverso cui transitano gran parte degli idrocarburi del mondo. La Cina ha già costruito una serie di porti a Gwadar, Hambanthota e Gibuti.
La bozza invita anche entrambi i Paesi a rafforzare la cooperazione militare attraverso esercitazioni congiunte di addestramento, ricerca congiunta in materia di difesa e condivisione dell’intelligence.
Queste risorse rafforzerebbero in modo significativo la rete di difesa antimissilistica iraniana dagli attacchi israeliani o americani, potenziando al contempo le capacità di attacco missilistico e di attacco con droni dell’Iran nel Golfo Persico.
Gran parte del contenuto dell’accordo cinese-iraniano è un segreto strettamente custodito. Tutto quello che sappiamo deriva da fughe di notizie e, per come stanno le cose oggi, la bozza deve ancora essere presentata al parlamento iraniano e Pechino non ha ancora reso noti i termini e le condizioni dell’accordo.
Il presidente Rouhani è sotto pressione politica e pubblica per gestione economica e per le conseguenze dell’accordo nucleare del 2015. Il Paese è martoriato dalle sanzioni, dai bassi prezzi del petrolio e da una pandemia mortale.
Ora più che mai l’Iran deve far sapere al mondo che può resistere alle pressioni americane e di avere alternative nell’ambito delle sue alleanze geopolitiche. Per la Cina, l’Iran sarebbe un alleato indispensabile nell’iniziativa della nuova via della seta cinese, a cui hanno aderito tutti gli Stati vicini. Inoltre, grazie ai suoi vasti giacimenti di greggio e gas naturale, Teheran potrebbe aiutare Pechino a resistere ad un eventuale blocco americano.
Pechino ha davvero 400 miliardi di dollari in più da spendere nei prossimi 5 anni? L’Arabia Saudita sta attualmente corteggiando la Cina per investire nel suo megaprogetto Saudi Vision 2030 dopo aver firmato un accordo energetico da 10 miliardi di Dollari con la Cina. Le start up israeliane hanno attirato investimenti cinesi per oltre un miliardo, e bisognerà vedere se la Cina sarà pronta a distrarre questi capitali per l’Iran.