Sergio Lepri, morto l’ex direttore dell’Ansa. Aveva 102 anni.
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Per sua iniziativa, Ada Princigalli, giornalista single con un bambino di 2 anni, diventò la prima corrispondente dell’ansa a Pechino e la prima donna giornalista corrispondente in Cina. Una decisione coraggiosa decisamente malvista non solo in Italia ma in tutta l’Europa nel 1971.
Un estratto di Sergio Lepri: “Ma quant’è bello fare il giornalista” che riguarda Ada Princigalli:
Per cambiare discorso dico al primo ministro Chou della prossima apertura di un ufficio di corrispondenza dell’Ansa. Chou Enlai lo sa, ma non sa che a Pechino l’Ansa invierà come corrispondente una giornalista, Ada Princigalli.
«Una donna?» dice. «Mi felicito. La delegazione degli operatori economici italiani che sta visitando la Cina è fatta di sessanta persone, ma tutti uomini» (per le donne Mao Tsetung aveva usato una espressione bellissima: «la seconda metà del cielo»).Già stata a Parigi, Londra e New York, Ada Princigalli arrivò a Pechino nel 1971 e vi rimase otto anni. Anche questo è il bello del giornalismo: la possibilità, per chi ne ha la ventura, di conoscere da vicino grandi realtà umane, grandi processi storici e politici, guerre e rivoluzioni. L’inviato di un giornale arriva al momento del fatto, scende dall’aereo, si guarda intorno, cerca di capire come stanno le cose, racconta e se ne va.
Il corrispondente di un’agenzia, invece, ci vive in quel pezzo di mondo che cambia; in genere impara, se già non la conosce, la lingua del posto, parla con la gente, va al mercato, porta a spasso i figli, se ne ha (Ada, sola, ne aveva uno, piccolo); giorno dopo giorno, estate e inverno, primavera e autunno, vede, capisce, racconta; chi meglio di lui? Dal 1971 al 1979 Ada seguì in Cina uno dei più grandi processi storici, politici e ideologici di tutti i tempi: nel 1971 la misteriosa caduta di Lin Biao, il «grande compagno d’arme» di Mao; nel 1972 l’avvio a1 tramonto della Rivoluzione culturale; nel 1973 la ricomparsa di Deng Xiaoping e il contemporaneo avvento di Wang Hongwen, uno dei «quattro» dell’estrema sinistra; nel 1974 la ripresa del dibattito ideologico destra‑sinistra; nel 1975 il conflitto fra i moderati di Chou Enlai e di Deng Xiaoping e i radicali di Zhang Chunqiao, la moglie di Mao; nel 1976 la morte di Chou Enlai, il riallontanamento di Deng, la morte di Mao Tsetung, la fine del grande sogno delle Comuni popolari; nel 1977 il nuovo ritorno di Deng e la condanna della «banda dei quattro»; nel 1978 la restaurazione: «Un gatto non è bravo perché è rosso; è bravo se ammazza i topi» diceva Deng Xiaoping.
Ma quant’è bello fare il giornalista
https://www.sergiolepri.it/ma-quante-bello-fare-il-giornalista/
